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Cittadinanza digitale, i cinque pilastri della strategia nazionale

Dal Codice dell’amministrazione digitale al decennio digitale

Il “decennio digitale” è una strategia europea finalizzata ad assicurare che entro il 2030 ci sia una popolazione digitalmente qualificata, infrastrutture tecnologiche efficienti e sicure, una trasformazione digitale delle imprese e una modernizzazione dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione.

Al termine di questo percorso lo spazio digitale europeo sarà basato su quattro principi importanti:

  • tutti i cittadini saranno digitalmente inclusi e avranno competenze adeguate per utilizzare i moderni strumenti tecnologici
  • le imprese utilizzeranno la tecnologia per prendere decisioni migliori, interagire con i propri clienti e migliorare i loro processi aziendali
  • la connettività raggiungerà le persone che vivono in villaggi, montagne e aree remote, in modo che tutti possano essere online e partecipare ai benefici della società digitale
  • i principali servizi pubblici e le procedure amministrative saranno gestiti digitalmente

In Italia il “decennio digitale” è basato su due leggi. La prima è il Codice dell’amministrazione digitale, istituito con Decreto legislativo 07/03/2005, n. 82, che ha definito le modalità per informatizzare i rapporti tra i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione. La seconda è la Carta della cittadinanza digitale, istituita con Legge 07/08/2015, n. 124, con la quale si afferma il principio secondo il quale i cittadini e le imprese hanno il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale.

Il cittadino del prossimo decennio

Se provassimo a immaginare il cittadino del 2030, dovremmo pensare a una persona che accede ai servizi online attraverso la propria identità digitale (1) da qualunque computer dotato di browser e connettività, oppure attraverso dispositivi mobile (smartphone e tablet) mediante app (2), effettua qualunque tipo di pagamento online (3), appone la propria firma elettronica quando richiesto (4), è costantemente informato sullo stato di avanzamento del procedimento amministrativo che ha avviato e riceve le comunicazioni, i documenti e gli atti in modo esclusivamente telematico (5).

Naturalmente, la situazione sopra descritta non è esaustiva di tutte le azioni che un cittadino può compiere online verso una pubblica amministrazione o un’organizzazione privata; tuttavia, consente di individuare i processi basilari sui quali si fonda il significato di cittadinanza digitale, intesa come l’insieme dei diritti e dei doveri che concorrono a semplificare il dialogo tra i cittadini, le organizzazioni private e la pubblica amministrazione tramite le tecnologie digitali.

I cinque pilastri della cittadinanza digitale

Nell’esempio che abbiamo fatto immaginando il cittadino del decennio digitale, a ogni punto indicato possiamo affiancare uno dei cinque principali strumenti istituiti dal Codice dell’amministrazione digitale che possono essere considerati i pilastri della cittadinanza digitale.

L’identità digitale

L’identità digitale è la chiave per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con credenziali in grado di identificare con certezza il cittadino: così come nel mondo analogico ci sono più sistemi per dimostrare la propria identità (carta di identità, passaporto, patente di guida, etc.), anche nel modo digitale esistono diversi strumenti quali il Sistema pubblico di identità digitale (SPID), la Carta d’identità elettronica (CIE) e la Carta nazionale dei servizi (CNS).

Dal punto di vista giuridico, l’identità digitale è stata istituita con gli articoli 3-bis, 64 e 66 Codice dell’amministrazione digitale.

L’app dei servizi pubblici

L’Italia ha individuato una piattaforma mobile, denominata app IO, che si configura come un unico punto dove il cittadino può consultare tutti i servizi online erogati dalla pubblica amministrazione in modo semplice, sicuro e direttamente sul proprio smartphone.

L’app IO è stata istituita con l’articolo 64-bis del Codice dell’amministrazione digitale.

I pagamenti elettronici

Il sistema nazionale dei pagamenti elettronici, denominato pagoPA, è una piattaforma per semplificare e uniformare in tutta Italia il processo con cui il cittadino paga bollette, tasse, multe e ogni altre spesa destinata alla pubblica amministrazione e permette a queste ultime di gestire gli incassi in modo centralizzato tramite servizi automatici di rendicontazione e di riconciliazione.

La piattaforma tecnologica pagoPA è stata istituita con l’articolo 5 del Codice dell’amministrazione digitale.

La firma elettronica

La firma elettronica è l’equivalente della firma autografa apposta su un documento digitale e rappresenta un complesso processo tecnologico che consente di associare i dati utili a identificare con certezza il cittadino con la sua effettiva volontà di sottoscrivere il documento.

La firma elettronica è stata istituita con l’articolo 24 del Codice dell’amministrazione digitale.

Il domicilio digitale

Il domicilio digitale nasce per semplificare il rapporto tra la pubblica amministrazione, le imprese, i professionisti e i cittadini, in quanto tutte le comunicazioni trasmesse a un domicilio digitale, basato su una PEC (posta elettronica certificata), producono, dalla spedizione al ricevimento, gli stessi effetti giuridici di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il domicilio digitale è stato istituito con l’articolo 3-bis del Codice dell’amministrazione digitale.

I pilastri della cittadinanza digitale e le competenze dei cittadini

L’importanza di conoscere i cinque pilastri della cittadinanza digitale è riconosciuta anche dall’Unione europea, che si è posta l’obiettivo di portare entro il 2030 l’80% della popolazione tra i 16 e 74 anni ad avere competenze digitali almeno di base in tutti e cinque i domini definiti dall’attuale quadro di riferimento delle competenze digitali, denominato DigComp 2.2 (Digital Competence Framework for Citizens).

La missione 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” finanzia l’adozione da parte degli enti locali dei pilastri della cittadinanza digitale sopra descritti e una serie di interventi di supporto ai cittadini per il loro utilizzo.

È importante, infine, che la consapevolezza dell’esistenza dei pilastri della cittadinanza digitale si formi anche nei più giovani, oggi estremamente esposti su internet, attraverso l’attivazione di percorsi di educazione civica, considerando che la nuova Legge 20/08/2019, n. 92 all’articolo 5 prevede come insegnamento trasversale anche l’educazione alla cittadinanza digitale.

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