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Consiglio d'Europa

Il primo trattato internazionale sull’intelligenza artificiale adottato dal Consiglio d’Europa

Quando

Lo scorso 17 maggio a Strasburgo il Consiglio d’Europa ha adottato la Convenzione sull’intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, nell’ambito dell’incontro annuale del comitato che riunisce i ministri degli Esteri dei 46 Stati membri dell’organizzazione.

Questa ulteriore iniziativa legislativa si aggiunge alle altre due che interessano l’Europa e il nostro Paese:

  • il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act), approvato dal Consiglio europeo il 21/05/2024
  • il Disegno di legge italiano sull’intelligenza artificiale, approvato dal Consiglio dei ministri il 23/04/2024

Obiettivi

La convenzione individua i principi e le regole generali per la gestione del ciclo di vita di un sistema di intelligenza artificiale, assicurando che le attività condotte siano pienamente coerenti con i diritti umani, la democrazia e le norme di legge.

Principi generali

La convenzione promuove la prosperità umana, il benessere individuale e sociale, lo sviluppo sostenibile, la parità di genere, l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze, il progresso e l’innovazione. Parallelamente, pone l’attenzione su alcune attività svolte all’interno del ciclo di vita dei sistemi di intelligenza artificiale che possono minare la dignità umana, l’autonomia individuale, i diritti umani, la democrazia e il rispetto della legge.

All’interno del testo sono esplicitati alcuni principi generali che occorre tenere in considerazione quando si utilizza l’intelligenza artificiale:

  • tutela della dignità umana e dell’autonomia individuale
  • trasparenza e controllo nella gestione
  • individuazione delle responsabilità sugli impatti
  • uguaglianza e non discriminazione
  • tutela della privacy e protezione dei dati personali
  • controllo dell’affidabilità dei risultati
  • sicurezza degli ambienti di sviluppo, sperimentazione e test

La convenzione pone l’accento sulla necessità che ogni nazione aderente valuti i possibili rischi, le misure di prevenzione, le procedure di mitigazione e i rimedi per eventuali violazioni dei diritti umani connessi all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale.

Il Consiglio d’Europa incoraggia e promuove inoltre azioni di alfabetizzazione digitale dei cittadini anche per costruire competenze adeguate per la gestione dei rischi.

Infine, la convenzione si occupa di tutelare i diritti delle persone con disabilità e dei giovani, raccomandando di tenere in considerazione ogni tipo di necessità e di vulnerabilità.

Controllo ed entrata in vigore

Per assicurare un’attuazione efficace, la convenzione istituisce un meccanismo di monitoraggio sotto forma di Conferenza delle parti.

La convenzione richiede a ogni nazione aderente di istituire un meccanismo di controllo indipendente per verificare che ogni Stato sia conforme alle disposizioni in essa contenute, sensibilizzare il pubblico, attuare consultazioni multilaterali su come utilizzare l’intelligenza artificiale.

La convenzione sarà aperta alla firma a Vilnius (Lituania) il 5 settembre, in occasione di una conferenza dei ministri della Giustizia.

Cos’è il Consiglio d’Europa

Il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione per i diritti umani del continente istituita nel 1949 con 46 Stati membri che rappresentano 700 milioni di cittadini di spazio giuridico comune.

Il Consiglio d’Europa non può emanare leggi vincolanti, ma agisce attraverso convenzioni che gli Stati membri si impegnano a rispettare. Quella più conosciuta è la Convenzione europea sui diritti dell’uomo. Per far rispettare le sue convenzioni il Consiglio ha costituito la Corte europea dei diritti dell’uomo (con sede a Strasburgo).

Cosa è una convenzione del Consiglio d’Europa

Una convenzione del Consiglio d’Europa nasce attraverso un processo negoziale che si conclude con la decisione del Comitato dei ministri che fissa in modo definitivo il testo del trattato proposto, il quale sarà sottoposto alla firma degli Stati membri.

La Convenzione sull’intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto è il risultato di due anni di lavoro svolto da un organismo intergovernativo (Comitato sull’intelligenza artificiale), che ha riunito i 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, l’Unione europea e 11 Stati non membri (Argentina, Australia, Canada, Costa Rica, Giappone, Israele, Messico, Perù, Santa Sede, Stati Uniti d’America e Uruguay).

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