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Gli sportelli unici delle attività produttive e dell’edilizia privata nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza
Le norme istitutive
È ormai più di un decennio che sono stati istituiti gli sportelli unici per le attività produttive e per l’edilizia privata.
Lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) è l’unico punto di accesso per l’espletamento di tutte le pratiche amministrative relative allo svolgimento dell’attività imprenditoriale ed è disciplinato dal Decreto del Presidente della Repubblica 07/09/2010, n. 160.
Lo sportello unico per l’edilizia (SUE) è dedicato a tutti i cittadini che nell’ambito del territorio comunale hanno intenzione di realizzare un intervento edilizio ed è stato istituito in modo obbligatorio dalla Legge 12/07/2011, n. 106 sulla base del Decreto del Presidente della Repubblica 06/06/2001, n. 380.
Lo stato della digitalizzazione
A oltre dieci anni dalla loro istituzione, gli sportelli unici delle attività produttive e dell’edilizia privata sono stati attuati dagli enti locali sulla base di tre modalità alternative: l’adesione alla piattaforma Impresainungiorno promossa dal sistema camerale, l’adesione alla piattaforma eventualmente messa a disposizione della Regione di appartenenza, l’acquisizione di una piattaforma di mercato.
Per avere un quadro rappresentativo sulle modalità di attuazione degli sportelli unici delle attività produttive e dell’edilizia privata, il Dipartimento delle funzione pubblica alla fine del 2022 ha promosso un questionario presso gli enti locali e una consultazione dei fornitori dei servizi informativi per la gestione del SUAP e del SUE, con l’obiettivo di realizzare un completo assessment tecnologico, finalizzato a mappare le necessità e impostare le successive fasi di pianificazione delle risorse.
All’indagine hanno partecipato poco più della metà dei 7.901 Comuni italiani: 4.079 Comuni per il SUAP e 3.983 Comuni per il SUE.
Dai Comuni che hanno risposto al questionario emerge come:
- per quanto riguarda il SUAP la metà dei Comuni ha adottato la piattaforma Impresainungiorno e la restante metà si divide in modo omogeno tra chi ha aderito a una piattaforma promossa dalla Regione di appartenenza e chi si è rivolto direttamente al mercato
- per quanto riguarda il SUE prevalgono invece i Comuni che si sono rivolti direttamente al mercato, seguiti da quelli che hanno aderito a una piattaforma promossa dalla Regione di appartenenza e infine i Comuni che hanno adottato la piattaforma Impresainungiorno.
I problemi storici
L’eterogeneità delle soluzioni per la gestione degli sportelli unici delle attività produttive e dell’edilizia privata non ha permesso la gestione efficace dei rapporti tra i Comuni e gli enti terzi (ASL, ARPA, Vigili del fuoco, etc.), rimandando spesso lo scambio informativo alla trasmissione di messaggi di posta elettronica certificata.
È un esempio di questa situazione la mancata alimentazione del Fasciolo informatico di impresa che spesso si riscontra da parte dei Comuni. Il Fascicolo informatico d’impresa è uno strumento innovativo per semplificare gli adempimenti amministrativi connessi allo svolgimento dell’attività d’impresa, basato sull’interscambio digitale delle informazioni tra le Camere di commercio e gli sportelli unici delle attività produttive. Questo interscambio garantisce l’integrazione tra il registro delle imprese, che pubblica tutti i dati anagrafici, societari e storici delle aziende italiane, e le informazioni gestite dallo sportello unico delle attività produttive relative alle autorizzazioni, all’avvio e all’esercizio delle attività economiche.
Esiste inoltre un problema organizzativo perché negli enti locali la gestione del SUAP e del SUE è spesso ritenuta basata su due processi distinti e quindi affidata a uffici differenti, con la criticità di perdere l’unitarietà di un procedimento che invece deve essere visto come integrato. Si pensi al caso dell’apertura di un’attività commerciale nella quale la segnalazione certificata di avvio attività viene trasmessa all’ufficio attività produttive, mentre il rilascio del permesso di costruire per la ristrutturazione dell’immobile viene presentato all’ufficio tecnico. La mancata integrazione gestionale, in un caso simile, resa talvolta ancora più critica dall’utilizzo di sistemi informativi diversi tra gli uffici dell’ente locale, rende difficile ricondurre l’unitarietà del procedimento.
Il ruolo delle Regioni
All’interno del panorama sopra descritto, la scelta delle Regioni ha visto tre opzioni differenti: alcune Regioni hanno optato per lasciare spazio al mercato e alle soluzioni proposte agli enti locali dalle software house, altre Regioni hanno realizzato piattaforme centralizzate messe a disposizioni dei Comuni del territorio, altre Regioni ancora hanno veicolato i Comuni verso la piattaforma camerale Impresainungiorno.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza
All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nell’ambito delle missione “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” (M1C1) è stato messo un accento particolare alla digitalizzazione dei front office e dei back office degli sportelli unici delle attività produttive e dell’edilizia privata con un investimento di € 324,4 milioni.
In particolare, per quanto riguarda il SUAP gli obiettivi posti dal PNRR sono l’eliminazione dei vincoli burocratici e la riduzione dei tempi e dei costi delle procedure. Per raggiungere questi obiettivi si punta a rendere efficienti e uniformi i procedimenti amministrativi delle pubbliche amministrazioni, omogeneizzare le istanze presentate dai cittadini e dalle imprese, standardizzare le interfacce di comunicazione tra gli enti coinvolti, monitorare i tempi per il completamento dei procedimenti amministrativi e avere sistemi di misurazione efficaci.
La tempistica del PNRR prevede che le procedure digitali nazionali siano pronte già entro il 12 dicembre 2023 con la reingegnerizzazione di 200 procedure semplificate entro il 2024 e 600 entro il 2026.
Nell’ambito dell’attuazione del PNRR, il Dipartimento della funzione pubblica ha sottoscritto un accordo con UNIONCAMERE e una convenzione con INVITALIA per la digitalizzazione delle procedure SUAP e SUE nel sub-investimento 2.2.3.
In base all’accordo sottoscritto, UNIONCAMERE si concentrerà su due principali direttrici d’azione: l’affiancamento ai Comuni aderenti a Impresainungiorno per la diffusione delle competenze propedeutiche all’utilizzo delle procedure digitalizzate e la realizzazione del Catalogo del “Sistema informatico degli sportelli unici”.
INVITALIA, invece, sarà maggiormente coinvolta nelle successive fasi del progetto: la definizione del piano di interventi e la pianificazione delle azioni necessarie per il supporto alle amministrazioni interessate nell’aggiornamento dei propri sistemi informativi.
Lo scenario futuro
Nel corso della riunione della Commissione per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni tenuta il 16/06/2023, è emerso come nove Regioni siano state dichiarate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) di elevata affidabilità informatica per la gestione del SUAP. A quanto si apprenderebbe sono le Regioni che hanno implementato piattaforme proprie (Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta). In queste nove Regioni la gestione del SUAP continuerà a restare regionale in interoperabilità con le Camere di commercio.
Rimane ancora non chiaro cosa accadrà nelle Regioni dove si assiste a una compresenza della piattaforma Impresainungiorno con quelle degli operatori di mercato e, in particolare, se ci sia un vincolo per questi ultimi enti a reindirizzarsi verso il sistema camerale.
Alcune raccomandazioni
Alla luce degli investimenti che numerosi enti locali e molteplici società di mercato hanno fatto, è opportuno chiarire cosa accadrà ai Comuni che hanno scelta di realizzare soluzioni proprie, evitando di penalizzazione le Regioni che hanno fatto la scelta di lasciare spazio al libero mercato.
In particolare, è bene riconoscere che l’integrazione tra la gestione dei processi e i relativi flussi informativi può essere garantita senza necessariamente adottare procedure unificate, ma attraverso l’interoperabilità, anche in relazione all’attuazione del principio “once only” che nel PNRR è perseguito attraverso la Piattaforma digitale nazionale dati (PDND).