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Il Passaporto digitale europeo dei prodotti, cos’è e come funziona

Strumento di sostenibilità ambientale per imprese e cittadini

Il Passaporto digitale europeo dei prodotti è il documento che contiene le informazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti, con lo scopo di aiutare i cittadini e le imprese a fare scelte consapevoli.

Le informazioni contenute nel Passaporto digitale europeo dei prodotti sono accessibili sia online (la Commissione europea promuove la realizzazione di un’infrastruttura web), sia attraverso un sistema di etichettatura simile all’attuale contrassegno energetico.

L’introduzione del Passaporto digitale si inquadra nell’obiettivo dell’Unione europea di diventare entro il 2050 il primo continente a impatto climatico zero.

Gli obiettivi

Gli obiettivi dichiarati che il Passaporto digitale europeo dei prodotti si prefigge di raggiungere sono molteplici:

  • aumentare il benessere dei cittadini
  • garantire una crescita sostenibile attraverso un uso migliore delle risorse e dei materiali
  • migliorare i prodotti e la loro manutenzione
  • ridurre l’impronta ambientale e climatica dei prodotti
  • promuovere l’economica circolare
  • tracciare i prodotti
  • aumentare la trasparenza verso il consumatore e la sua consapevolezza negli acquisti
  • potenziare i controlli doganali

I prodotti interessati e le informazioni gestite

Il Passaporto digitale europeo dei prodotti sarà introdotto prioritariamente in alcune categorie di beni specifici (ferro, acciaio, alluminio, tessile, batterie, indumenti, calzature, mobili, pneumatici, detergenti, vernici, lubrificanti, prodotti chimici, elettronica), ma già si ipotizza una sua estensione in tempi successivi.

Le caratteristiche del prodotto che vengono prese in esame per definire le informazioni contenute nel Passaporto digitale sono:

  • la durabilità dei materiali, la possibilità di riuso, la capacità di aggiornamento tecnico e la possibilità di riparazione
  • la presenza di sostanze chimiche che impediscono il riuso e il riciclo dei materiali
  • l’efficienza energetica
  • il contenuto di materiali riciclati
  • la possibilità di riciclare i componenti del prodotto
  • l’impronta di emissione di carbonio
  • i requisiti informativi

Il ruolo degli stati membri

Per un’efficace introduzione del Passaporto digitale europeo dei prodotti è necessario che la sua realizzazione avvenga nell’ambito di un dialogo aperto con i partner internazionali.

Nelle intenzioni dell’Unione europea il Passaporto digitale deve infatti basarsi sulle “best practices” degli eventuali passaporti e contrassegni già realizzati dalle singole nazioni. Nel contesto italiano, per esempio, sono diverse le iniziative promosse dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (società pubblica del Ministero dell’economia e delle finanze) volte a garantire:

  • la certificazione della pubblica fede di contrassegni realizzati su supporti analogici e digitali
  • la sicurezza (anticontraffazione e autenticità) e riconoscibilità dei prodotti attraverso tecnologie digitali
  • la tracciabilità, identificazione e comunicazione tra la filiera di produzione e il consumatore

Nei contesti nazionali un ruolo importante potrebbero rivestirlo gli questi enti intermediari con il compito di garantire il riconoscimento dell’identità digitale, l’interoperabilità con l’infrastruttura europea, il supporto all’onboarding dei prodotti all’interno della piattaforma del Passaporto digitale e, dove necessario, la produzione del contrassegno da associare al prodotto (per esempio QRCode).

Il ruolo delle aziende

Le aziende, per prepararsi all’entrata in vigore del Passaporto elettronico, dovranno adottare sistemi di raccolta dati sul ciclo di vita dei prodotti e adeguare i processi interni alle nuove disposizioni.

L’iter legislativo

L’iter di introduzione del Passaporto digitale europeo dei prodotti inizia il 30 marzo 2022 quando la Commissione europea ha formulato al Parlamento europeo e al Consiglio europeo la proposta di legiferare in merito al nuovo regolamento “Ecodesign for Sustainable Products Regulation” (ESPR). Lo scopo dell’iniziativa della Commissione europea era quello di aggiornare, modernizzare e ampliare il quadro per la progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, abrogando allo stesso tempo la legislazione in vigore (Direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2009/125/CE2).

La proposta nasce dal riconoscimento che in generale i prodotti fanno un uso massivo di materiali, energia e altre risorse, causando significativi impatti ambientali durante il loro ciclo di vita: estrazione delle materie prime, produzione, trasporto, uso e fine vita.

Il 12 luglio 2023 il Parlamento europeo in seduta plenaria ha provveduto all’adozione della proposta di legiferare della Commissione europea e, quindi, si è aperta la fase negoziale tra il Parlamento europeo e il Consiglio europeo. Si tratta dei cosiddetti “triloghi”, ovvero negoziati informali cui prendono parte alcuni rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio europeo e della Commissione europea per concordare orientamenti politici e bozze di emendamento riguardo le proposte legislative avanzate dalla Commissione.

Conclusi i triloghi, il 4 dicembre 2023 il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta di regolamento della progettazione ecocompatibile dei prodotti.

Il Regolamento ESPR (Regolamento UE 2024/1781), che introduce il Passaporto digitale, è stato quindi approvato dal Parlamento europeo il 23 aprile 2024, approvato dal Consiglio europeo il 27 maggio 2024, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 28 giugno 2024 ed entrato in vigore il 18 luglio 2024 (20 giorni dalla pubblicazione).

Poiché si tratta di un regolamento, non dovrà essere recepito dalle legislazioni nazionali, ma si applicherà direttamente in tutti i Paesi membri dopo 24 mesi dall’entrata in vigore.

La Commissione europea entro il 19 aprile 2025 dovrà pubblicare un Working plan ecodesign con i requisiti specifici per i diversi prodotti e produttori e definire i requisiti del Passaporto digitale; gli Stati membri avranno poi 18 mesi per adeguarsi.

Attraverso dei successivi atti delegati la Commissione europea definirà la specifiche di introduzione del Passaporto digitale sulle varie filiere di prodotto.

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