Lo spopolamento delle aree rurali interessa oltre il 30% della popolazione europea e il 40%…
Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo: la posta in gioco per l’Italia del 2030
Cosa è il PNRR
Per riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia COVID19, la Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno elaborato un piano di ripresa che ha come obiettivo quello di rendere le economie e le società più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale.
Da un punto di vista finanziario, il piano di ripresa si sviluppa nel periodo di programmazione 2021-2027 attraverso uno strumento finanziario chiamato NextGenerationEU, con una dotazione di 750 miliardi.
Per accedere alle risorse disponibili nello strumento finanziario NextGenerationEU ogni Stato membro ha predisposto un Piano di ripresa e resilienza (PNRR) con gli investimenti proposti e le risorse necessarie per la loro attuazione.
Il PNRR italiano, chiamato Italia domani, è stato pubblicato il 5 maggio 2021 e definitivamente approvato il 13 luglio 2021.
Il PNRR italiano si articola in sei aree tematiche chiamate missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
- Rivoluzione verde e transizione ecologica
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- Istruzione e Ricerca
- Inclusione e Coesione
- Salute
Le risorse disponibili
Il PNRR italiano mobilita risorse per 248,1 miliardi di euro, provenienti da:
- 191,50 miliardi di euro da NextGenerationEU (detto anche Dispositivo per la ripresa e la resilienza)
- 30,6 miliardi di euro dal Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (PNC), destinato a finanziare specifiche azioni che integrano e completano il PNRR nell’arco temporale dal 2021 al 2026
- 26 miliardi di euro stanziati perla realizzazione di opere specifiche, entro il 2032
Nel complesso si potrà quindi disporre di circa 248 miliardi di euro a cui si aggiungono 13 miliardi di euro resi disponibili dal programma REACT-EU che, come previsto dalla normativa europea, vengono spesi a valere sugli anni 2021-2023.
Come abbiamo visto sopra, attraverso il NextGenerationEU l’Europa destina all’Italia 191,50 miliardi di euro, anche in ragione del fatto che è stata una delle nazioni più colpite dalla pandemia COVID19. Di queste risorse il 36% è a fondo perduto, mentre la parte più importante (64%) è a prestito con l’obbligo di ripagarle tra il 2028 e il 2058 a un tasso di interesse a condizioni agevolate.
La Transizione digitale “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”
La missione relativa alla transizione digitale “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” è la prima misura del PNRR e vede un investimento complessivo di 49,86 miliardi di euro (40,32 nel NextGenerationEU, 0,80 nel REACT-EU e 8,74 negli investimenti complementari).
Gli obiettivi di questa missione sono promuovere e sostenere la transizione digitale, sia nel settore privato sia nella pubblica amministrazione, incentivare l’innovazione del sistema produttivo e investire in due settori chiave per l’Italia: turismo e cultura.
La missione relativa alla transizione digitale è a sua volta divisa in tre componenti:
- M1C1 – Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione
- M1C2 – Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo
- M1C3 – Turismo e cultura
La missione, a sua volta, si suddivide in aree di intervento all’interno dei quali si trovano investimenti e riforme.
M1C1 Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione
Questa componente, basata su tre aree di intervento a loro volta suddivise in investimenti e riforme, ha l’obiettivo di potenziare le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione.
M1C1.1 Digitalizzazione della pubblica amministrazione
Sono sette gli investimenti e tre le riforme per migliorare la digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana
Investimenti
- Infrastrutture digitali
- Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud
- Dati e interoperabilità
- Servizi digitali e cittadinanza digitale
- Cybersecurity
- Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali
- Competenze digitali di base
Riforme
- Processo di acquisto ICT
- Supporto alla trasformazione della pubblica amministrazione locale
- Introduzione linee guida cloud first e interoperabilità
M1C1.2 Modernizzazione della pubblica amministrazione
Sono tre gli investimenti e tre le riforme per garantire la modernizzazione, la digitalizzazione dei processi e il potenziamento delle competenze del personale della pubblica amministrazione italiana.
Investimenti
- Portale unico del reclutamento
- Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance
- Competenze e capacità amministrativa
Riforme
- Accesso e reclutamento
- Buona amministrazione e semplificazione
- Competenze e carriere
M1C1.3 Innovazione organizzativa del sistema giudiziario
Sono due gli investimenti per abbattere la durata media dei processi civili e penali nel Paese.
Investimenti
- Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del processo e superare le disparità tra tribunali
- Rafforzamento dell’Ufficio del processo per la giustizia amministrativa
M1C2 Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo
Questa componente, basata su un’area di intervento a sua volta suddivisa in investimenti e riforme, ha l’obiettivo di rafforzare e promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo, incentivando gli investimenti in tecnologia, ricerca e sviluppo.
M1C2.1 Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo
Sono cinque gli investimenti e una la riforma per rafforzare e promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo.
Investimenti
- Transizione 4.0
- Investimenti ad alto contenuto tecnologico
- Reti ultraveloci (banda ultralarga e 5G)
- Tecnologie satellitari ed economia spaziale
- Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione
Riforme
- Riforma del sistema della proprietà industriale
M1C3 Turismo e cultura 4.0
Questa componente, basata su quattro aree di intervento a loro volta suddivise in investimenti e riforme, ha l’obiettivo di rilanciare i settori economici della cultura e del turismo.
M1C3.1 Patrimonio culturale per la prossima generazione
Sono tre gli investimenti per creare un patrimonio digitale della cultura e migliorare l’accessibilità dei luoghi della cultura e la sostenibilità ambientale.
- Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale
- Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura
- Migliorare l’efficienza energetica nei cinema, nei teatri e nei musei
M1C3.2 Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale
Sono quattro gli investimenti per sostenere e valorizzare il patrimonio turistico, culturale, storico artistico e tradizionale dei piccoli centri italiani e delle zone rurali.
Investimenti
- Attrattività dei borghi
- Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale
- Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici
- Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto (FEC) e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art)
M1C3.3 Industria culturale e creativa 4.0
Sono due gli investimenti e una la riforma per rilanciare gli investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo.
Investimenti
- Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà)
- Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde
Riforme
- Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali
M1C3.4 Turismo 4.0
Sono tre gli investimenti e una la riforma per migliorare le strutture e i servizi turistici.
Investimenti
- Hub del turismo digitale
- Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche
- Caput Mundi-Next Generation EU per grandi eventi turistici
Riforme
- Ordinamento delle professioni delle guide turistiche