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La carta d’identità elettronica (CIE) per viaggiare all’estero
Di Paola Consonni e Giuseppe Aquino
La Carta d’Identità Elettronica (CIE) è un documento d’identificazione ufficiale che può essere usato come documento di viaggio in molti Paesi, specialmente all’interno dell’Unione Europea e in alcuni Stati che hanno sottoscritto accordi bilaterali con l’Italia. Tuttavia, la CIE non sempre è sufficiente per viaggiare all’estero: in alcune nazioni potrebbe essere necessario esibire un passaporto o anche un visto d’ingresso. In questo articolo vedremo quando la CIE è valida per l’espatrio e in quali Paesi è accettata come documento di viaggio.
Validità della CIE per viaggiare fuori dall’Italia
La Carta d’Identità Elettronica (CIE) è valida per viaggiare all’estero quando:
- È in corso di validità. La CIE deve essere valida, ovvero non scaduta o in procinto di scadere.
- Non è presente la dicitura “non valida per l’espatrio”. Sul retro della carta non deve comparire questa annotazione, che può essere apposta in alcuni casi (ad esempio, per i minori per i quali uno dei genitori non ha dato il consenso all’espatrio o per chi ha limitazioni legali).
- Il titolare è un cittadino italiano. La CIE valida per l’espatrio è rilasciata solo ai cittadini italiani. I cittadini stranieri residenti in Italia possono ottenere una CIE, ma non possono usarla per viaggiare all’estero.
Paesi che accettano la CIE come documento di viaggio
Con la CIE valida per l’espatrio, è possibile viaggiare senza passaporto né visto nei Paesi che accettano la carta d’identità come documento di viaggio, inclusi:
- i 27 Stati dell’Unione Europea;
- i Paesi dello Spazio Schengen;
- alcuni Paesi extraeuropei e non appartenenti allo Spazio Schengen, come Albania, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Georgia, e Tunisia (solo per viaggi organizzati). In Egitto è possibile entrare solo per turismo con la CIE, accompagnata da due foto formato tessera, necessarie per ottenere il visto che si richiede alle locali Autorità di frontiera.
Per entrare in altri Stati non appartenenti a queste aree, è necessario essere muniti di passaporto e, in alcuni casi, anche di un visto.
Prima di viaggiare, è sempre consigliabile verificare le regole del Paese di destinazione, poiché potrebbero variare nel tempo.
CIE e spostamenti nell’area Schengen
I Paesi membri dello Spazio Schengen permettono ai cittadini dell’UE di spostarsi senza controlli alle frontiere, utilizzando la CIE come documento di viaggio.
L’area Schengen include la maggior parte dei Paesi dell’UE (25 dei 27 stati membri dell’UE, con le eccezioni di Cipro e Irlanda, che pur non facendo parte dell’area accettano comunque la CIE per viaggiare).
Questa area comprende anche tutti i Paesi membri dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
Documenti necessari per viaggiare verso un Paese extra UE e non Schengen
Per viaggiare in Paesi extra UE, che non fanno parte dello Spazio Schengen o con i quali non sussistono specifici accordi, non è sufficiente la CIE, ma è richiesto il passaporto in corso di validità.
Anche il Regno Unito, dopo la Brexit, ha cambiato le sue regole di ingresso. I cittadini UE possono entrarvi con un passaporto valido. La carta d’identità non è più accettata per l’ingresso a partire dal 1° ottobre 2021, eccetto per alcune categorie specifiche.
Sul portale della Farnesina, viaggiaresicuri.it, è possibile verificare i documenti richiesti per poter vaiggiare in tutti i Paesi del mondo.
Per entrare in alcuni Stati è inoltre necessario ottenere un visto d’ingresso o di transito. È possibile sapere se è necessario munirsi di un visto consultando l’elenco dei Paesi extra UE / non Schengen in cui si applica l’esenzione per i cittadini dell’UE sulla pagina dedicata del sito dell’UE.
Smarrimento della CIE all’estero
Il cittadino italiano che si trova all’estero senza CIE, ad esempio se è stato vittima di un furto o ha smarrito il documento d’identità e non ha la possibilità o il tempo di chiedere l’emissione di un nuovo documento di viaggio, può rivolgersi alla rappresentanza consolare o diplomatica italiana. Queste autorità, presenti sia in Europa sia nei Paesi extra UE, possono rilasciare un documento provvisorio di viaggio, anche chiamato E.T.D. – Emergency Travel Document.