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Shared Digital Europe

Decennio digitale europeo e strategie digitali europee

La tecnologia digitale sta cambiando la vita delle persone e la strategia digitale dell’UE e il decennio digitale europeo mirano a fare sì che tale trasformazione vada a beneficio dei cittadini e delle imprese, contribuendo nel contempo a raggiungere l’obiettivo di un’Europa neutra dal punto di vista climatico entro il 2050.

La Commissione è decisa a fare di questo decennio il “decennio digitale” europeo. L’Europa deve ora rafforzare la propria sovranità digitale e fissare norme, anziché seguire quelle di altri Paesi, incentrandosi chiaramente sui dati, la tecnologia e le infrastrutture.

Bussola Digitale

Nel NextGeneration EU sono presenti 250 miliardi per dare impulso alla digitalizzazione con lo scopo entro il 2030 di avere l’80% della popolazione con competenze digitali di base.

Vediamo una serie di normative, azioni, strumenti che l’UE sta predisponendo per raggiungere questo obiettivo digitalizzando l’interno continente. Lo scopo del documento è fare un breve riassunto di azioni, atti, regolamenti e norme in atto, sintetizzandone il concetto principale e offrendo dei link per l’approfondimento.

  1. Digital Service Act.
  2. Digital Markets Act.
  3. Chips Act.
  4. Identità Digitale.
  5. AI Act.
  6. Data Act
  7. Data Governance Act
  8. Interoperable Act.
  9. Cybersecurity Act.
  10. Gigabit Infrastructure Act.
  11. 5g/6g Policis.
  12. Quantum Strategies
  13. Digital Finance Package
  14. Cyber Resilience Act

Digital Service Act

Quali sono gli obiettivi principali della normativa sui servizi digitali?

Le nuove norme sono proporzionate, promuovono l’innovazione, la crescita e la competitività e facilitano l’espansione delle piattaforme più piccole, delle PMI e delle start-up. Le responsabilità degli utenti, delle piattaforme e delle autorità pubbliche sono riequilibrate in base ai valori europei, ponendo al centro i cittadini. Le norme:

  • Proteggono meglio i consumatori e i loro diritti fondamentali online.
  • Istituiscono un quadro efficace e chiaro in materia di trasparenza e responsabilità delle piattaforme online.
  • Promuovono l’innovazione, la crescita e la competitività all’interno del mercato unico.

Benefici per i cittadini:

  • Maggiore tutela dei diritti fondamentali.
  • Scelta più ampia, prezzi più bassi.
  • Minore esposizione a contenuti illegali.

Vantaggi per i fornitori di servizi digitali:

  • Certezza del diritto, armonizzazione delle norme.
  • Avvio ed espansione più agevoli in Europa.

Benefici per gli utenti commerciali di servizi digitali:

  • Scelta più ampia, prezzi più bassi.
  • Accesso ai mercati europei attraverso piattaforme.
  • Parità di condizioni per escludere fornitori di contenuti illegali.

Vantaggi per la società nel suo insieme:

  • Maggiore controllo democratico e vigilanza sulle piattaforme sistemiche.
  • Attenuazione dei rischi sistemici, quali la manipolazione o la disinformazione.

rif: https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/digital-services-act-package

Digital Markets Act

“Con il Digital Markets Act, le grandi piattaforme online saranno finalmente responsabili delle loro azioni. L’UE cambierà così lo spazio online in tutto il mondo”. Queste le parole del vice primo ministro ceco per la Digitalizzazione, Ivan Bartos, pronunciate durante il Consiglio Europeo. 

Alcune grandi piattaforme online hanno infatti il ruolo di “gatekeeper” dei mercati digitali, ovvero ne controllano l’accesso. La normativa sui mercati digitali intende garantire che tali piattaforme mantengano un comportamento corretto. Insieme alla normativa sui servizi digitali, costituisce uno degli elementi centrali della strategia digitale europea.

Quali vantaggi comporta la normativa sui mercati digitali?

  • Gli utenti commerciali che dipendono dai gatekeeper per offrire i loro servizi nel mercato unico potranno operare in un contesto più equo.
  • Le imprese innovative e le start-up tecnologiche avranno nuove opportunità per competere e innovare nell’ambiente delle piattaforme online, senza dover rispettare condizioni inique che ne limitino lo sviluppo.
  • I consumatori disporranno di servizi più numerosi e migliori, disporranno della possibilità di cambiare più facilmente fornitore se lo desiderano, di un accesso diretto ai servizi e di prezzi più equi.
  • I gatekeeper manterranno inalterata la possibilità di innovare e offrire nuovi servizi. Ma non saranno autorizzati a ricorrere a pratiche sleali nei confronti degli utenti commerciali e dei clienti che dipendono da loro per ottenere un vantaggio indebito.

rif.:https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/digital-markets-act-ensuring-fair-and-open-digital-markets_en

Chips act

I semiconduttori sono risorse strategiche per le principali catene del valore industriali. Con la trasformazione digitale stanno emergendo nuovi mercati per l’industria dei semiconduttori, come le automobili altamente automatizzate, il cloud, l’Internet delle cose, la connettività, lo spazio, la difesa e i supercomputer.

Con la prevista legge europea, l’UE affronterà le carenze di semiconduttori e rafforzerà la leadership tecnologica dell’Europa. Mobiliterà oltre 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati. E stabilirà misure per preparare, anticipare e rispondere rapidamente a eventuali future interruzioni della catena di approvvigionamento, insieme agli Stati membri e ai nostri partner internazionali.

I suoi obiettivi sono:

  • Rafforzare la leadership europea nel campo della ricerca e della tecnologia verso semiconduttori più piccoli e più veloci.
  • Istituire un quadro per portare la capacità produttiva al 20% del mercato mondiale entro il 2030.
  • Sviluppare e rafforzare la capacità di innovare nella progettazione, nella fabbricazione e nell’imballaggio di semiconduttori avanzati.
  • Sviluppare una comprensione approfondita delle catene di approvvigionamento globali dei semiconduttori.
  • Affrontare la carenza di competenze, attrarre nuovi talenti e sostenere l’emergere di una forza lavoro qualificata.

rif: https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/european-chips-act_en

Identità Digitale

Sull’identità digitale non c’è un atto ma una posizione.

L’identità digitale europea sarà disponibile ai cittadini, ai residenti e alle imprese dell’UE che desiderano identificarsi o confermare determinate informazioni personali. Può essere utilizzata per i servizi pubblici e privati sia online che offline in tutta l’UE.

Ogni cittadino e residente dell’UE potrà utilizzare un portafoglio digitale personale.

Ogni volta che un’app o un sito web ci chiede di creare una nuova identità digitale o di accedere facilmente tramite una grande piattaforma, non abbiamo idea di cosa ne sia veramente dei nostri dati. Per questo motivo, la Commissione proporrà presto un’identità digitale europea sicura. Qualcosa di affidabile, che ogni cittadino potrà usare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, da pagare le tasse a prendere a noleggio una bicicletta. Una tecnologia che ci consenta di controllare in prima persona quali dati vengono utilizzati e come”.

Lo ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, durante il discorso sullo stato dell’Unione pronunciato il 16 settembre 2020

rif: https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/european-digital-identity_it

AI act

La Commissione propone nuove norme per garantire che i sistemi di IA utilizzati nell’UE siano sicuri, trasparenti, etici, imparziali e sotto il controllo umano. Il tutto rafforzando la fiducia attraverso il primo quadro giuridico sull’IA mai realizzato.

Pertanto, i sistemi AI sono classificati in base al rischio. 

Rischio inaccettabile

  • Tutto ciò che è considerato una chiara minaccia per i cittadini dell’UE sarà vietato. Dai sistemi di credito sociale utilizzati dai governi ai giocattoli con assistenza vocale che incoraggiano comportamenti pericolosi dei bambini.

Rischio alto

  • Infrastrutture critiche (ad es. i trasporti) che potrebbero mettere a rischio la vita e la salute dei cittadini.
  • Istruzione o formazione professionale, che può condizionare l’accesso all’istruzione e alla vita professionale di una persona (ad es. punteggio degli esami).
  • Componenti di sicurezza dei prodotti (ad es. applicazione dell’IA nella chirurgia robotica).
  • Occupazione, gestione dei lavoratori e accesso al lavoro autonomo (ad es. software di selezione dei CV per le procedure di assunzione).
  • Servizi pubblici e privati essenziali (ad es. sistemi di credito sociale che negano ai cittadini l’opportunità di ottenere un prestito).
  • Attività di contrasto che possono interferire con i diritti fondamentali delle persone (ad es. valutazione dell’affidabilità delle prove).
  • Gestione della migrazione, dell’asilo e del controllo delle frontiere (ad es. verifica dell’autenticità dei documenti di viaggio).
  • Amministrazione della giustizia e processi democratici (ad es. applicazione della legge a una serie concreta di fatti).

Questi aspetti saranno attentamente valutati prima di essere immessi sul mercato e durante tutto il loro ciclo di vita.

Rischio limitato

I sistemi di IA come i chatbot sono soggetti a obblighi minimi di trasparenza, intesi a consentire a coloro che interagiscono con il contenuto di prendere decisioni informate. L’utente può quindi decidere di continuare o di rinunciare all’utilizzo dell’applicazione.

Rischio minimo

Uso gratuito di applicazioni quali videogiochi o filtri spam che sfruttano l’IA. La grande maggioranza dei sistemi di IA rientra in questa categoria in cui le nuove norme non intervengono in quanto tali sistemi rappresentano solo un rischio minimo o nullo per i diritti o la sicurezza dei cittadini.

In particolare i sistemi classificati a rischio elevato subiscono un iter di validazione e di controllo continuo.

  • Fase 1: Viene sviluppato un sistema di IA a rischio elevato.
  • Fase 2: Deve essere sottoposto alla valutazione di conformità e soddisfare i requisiti in materia di IA. Per alcuni sistemi è coinvolto un organismo notificato.
  • Fase 3: Registrazione di sistemi di IA autonomi in una banca dati dell’UE.
  • Fase 4: Occorre firmare una dichiarazione di conformità e il sistema di IA dovrebbe recare la marcatura CE. Il sistema può essere immesso sul mercato.

Una volta che il sistema di IA è sul mercato, le autorità sono responsabili della vigilanza del mercato. Gli utenti assicurano la sorveglianza e il monitoraggio umani. Mentre i fornitori dispongono di un sistema di monitoraggio successivo all’immissione sul mercato. I fornitori e gli utenti segnaleranno anche gli incidenti gravi e i malfunzionamenti.

rif: https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/european-approach-artificial-intelligence

Digital Decade

Data Act

La proposta di regolamento relativo alle norme armonizzate sull’accesso equo ai dati e sull’uso dei dati, nota anche come legge sui dati, è stata adottata dalla Commissione il 23 febbraio 2022. La legge sui dati è un pilastro fondamentale della strategia europea. Darà un contributo importante all’obiettivo di trasformazione digitale del decennio digitale.

La legge in questione renderà disponibili maggiori dati a beneficio delle imprese, dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni attraverso una serie di misure. Eccone alcune.

  • Misure per aumentare la certezza del diritto per le imprese e i consumatori che generano dati su chi può utilizzare tali dati e a quali condizioni. Nonché incentivi per i produttori a continuare a investire nella generazione di dati di alta qualità. Queste misure renderanno più facile il trasferimento dei dati tra fornitori di servizi. E incoraggeranno un maggior numero di attori, indipendentemente dalle loro dimensioni, a partecipare all’economia dei dati. 
  • Misure volte a prevenire l’abuso di squilibri contrattuali che ostacolano un’equa condivisione dei dati. Le PMI saranno protette contro le clausole contrattuali abusive imposte da una parte che gode di una posizione di mercato significativamente più forte. La Commissione svilupperà inoltre clausole contrattuali tipo per sostenere tali partecipanti al mercato a redigere e negoziare contratti equi di condivisione dei dati.
  • Mezzi per gli enti pubblici per accedere e utilizzare i dati in possesso del settore privato necessari per specifici scopi di interesse pubblico. Ad esempio, sviluppare approfondimenti per rispondere in modo rapido e sicuro a un’emergenza pubblica, riducendo al minimo l’onere per le imprese.
  • Nuove norme che stabiliscono le giuste condizioni quadro per consentire ai clienti di passare efficacemente tra i diversi fornitori di servizi di elaborazione dati, così da sbloccare il mercato cloud dell’UE. Essi contribuiranno inoltre a creare un quadro generale per un’efficace interoperabilità dei dati. 

Inoltre, la legge sui dati esamina alcuni aspetti della direttiva delle banche dati. In particolare, chiarisce il ruolo del diritto della banca dati sui generis (ossia il diritto di proteggere il contenuto di determinate banche dati) e la sua applicazione ai database derivanti da dati generati o ottenuti da dispositivi IoT. Ciò garantirà che l’equilibrio tra gli interessi dei titolari dei dati e degli utenti sia in linea con gli obiettivi più ampi della politica dell’UE in materia di dati.

rif: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/data-act

Data Governance Act

Pilastro fondamentale della strategia europea per i dati, la legge sulla governance dei dati mira ad aumentare la fiducia nella condivisione dei dati, a rafforzare i meccanismi per aumentare la disponibilità dei dati e a superare gli ostacoli tecnici al riutilizzo dei dati.

La legge sulla governance dei dati sosterrà inoltre la creazione e lo sviluppo di spazi comuni europei di dati in settori strategici, coinvolgendo sia gli attori privati che quelli pubblici, in settori quali la salute, l’ambiente, l’energia, l’agricoltura, la mobilità, la finanza, l’industria manifatturiera, la pubblica amministrazione e le competenze.

La governance dei dati è entrata in vigore il 23 giugno 2022 e, a seguito di un periodo di tolleranza di 15 mesi, sarà applicabile a partire dal settembre 2023.

Come funzionerà questo nella pratica?

L’UE rafforzerà lo sviluppo di sistemi affidabili di condivisione dei dati attraverso 4 ampie serie di misure:

  • Meccanismi per facilitare il riutilizzo di alcuni dati del settore pubblico che non possono essere resi disponibili come dati aperti. Ad esempio, il riutilizzo dei dati sanitari potrebbe far progredire la ricerca per trovare cure per malattie rare o croniche.
  • Misure volte a garantire che gli intermediari dei dati funzionino come organizzatori affidabili della condivisione o della messa in comune dei dati all’interno degli spazi comuni europei di dati.
  • Misure volte a facilitare ai cittadini e alle imprese la messa a disposizione dei propri dati a vantaggio della società.
  • Misure volte a facilitare la condivisione dei dati, in particolare per consentire l’utilizzo dei dati al di là dei settori e delle frontiere, e per consentire l’individuazione dei dati giusti per il giusto scopo.

rif: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/data-governance-act

Interoperable Act

L’obiettivo principale della proposta è quello di migliorare il livello di interoperabilità tra i servizi della pubblica amministrazione erogati dai diversi Paesi dell’Unione.

La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione è una delle priorità più importanti del decennio Digitale Europeo che termina nel 2030. E per questo gli Stati membri stanno investendo massicciamente nei servizi pubblici digitali. Tuttavia, nonostante i servizi dei singoli Stati progressivamente stiano diventando più digitali, il loro livello di interoperabilità sia interno alle singole organizzazioni-stati sia transfrontaliero è insufficiente.

rif: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/%20en/ip_22_6907

Cybersecurity Act

L’ENISA, l’ Agenzia dell’UE per la cybersicurezza, è ora più forte. La legge dell’UE sulla cibersicurezza conferisce un mandato permanente all’agenzia, oltre a maggiori risorse e nuovi compiti.

L’ENISA avrà un ruolo chiave nell’istituzione e nel mantenimento del quadro europeo di certificazione della cibersicurezza, preparando il terreno tecnico per specifici sistemi di certificazione. Sarà incaricato di informare il pubblico sui sistemi di certificazione e sui certificati rilasciati attraverso un apposito sito web. 

L’ENISA è incaricata di rafforzare la cooperazione operativa a livello dell’UE, aiutando gli Stati membri che desiderano richiederla a gestire eventuali incidenti di cybersicurezza. E sostenendo il coordinamento dell’UE in caso di attacchi informatici e crisi transfrontaliere su larga scala.

Questo compito si basa sul ruolo dell’ENISA di segretariato della rete nazionale delle squadre di risposta agli incidenti in materia di sicurezza informatica (CSIRT), istituita dalla direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativiEN••• (direttiva NIS)

rif: https://digital-strategy.ec.europa.eu/it/policies/cybersecurity-act

Gigabit Infrastructure Act

La proposta Gigabit Infrastructure Act (la proposta più giovane)  mira  a potenziare gli investimenti a livello di rete gigabit e ridurre i vincoli nel loro sviluppo. Le nuove regole mirano a semplificare i lavori di posa e coordinamento nell’uso delle infrastrutture esistenti tra diversi soggetti, in modo da ridurre le richieste da effettuare e le procedure burocratiche, aumentando gli investimenti associati.

rif: https://www.eesc.europa.eu/it/our-work/opinions-information-reports/opinions/gigabit-infrastructure-act

5g Policies

La Commissione europea ha individuato presto le opportunità 5G. Stabilendo nel 2013 un partenariato pubblico-privato sul 5G (5G-PPP) per accelerare la ricerca e l’innovazione nella tecnologia 5G. La Commissione europea ha impegnato finanziamenti pubblici per oltre 700 milioni di euro attraverso il programma Orizzonte 2020 a sostegno di questa attività.

Queste attività sono accompagnate da un piano internazionale per garantire un consenso globale basato sul 5G. Gli investimenti dell’UE nella ricerca e nelle norme 5G sono necessari per sostenere il volume di traffico previsto entro il 2025. Gli investimenti dell’UE rafforzeranno anche le reti e le architetture Internet in settori emergenti come la comunicazione machine-to-machine (M2M) e l’Internet delle cose (IoT).

La tecnologia e gli standard 5G si evolveranno nei prossimi anni con l’avanzare dell’implementazione. Le iniziative di ricerca e innovazione (R&I) sulle tecnologie 6G stanno iniziando in tutto il mondo, con i primi prodotti e infrastrutture attesi per la fine di questo decennio.

I sistemi 6G ci sposteranno da Gigabit a Terabit e tempi di risposta sub-millisecondi. Ciò consentirà nuove applicazioni come l’automazione in tempo reale o il rilevamento della realtà estesa (“Internet of Senses”). Raccogliendo dati per un gemello digitale del mondo fisico.

rif: https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/5g

Quantum Strategies

Le Quantum technologies sono costituite da dispositivi e sistemi che usano la meccanica quantistica per funzionare. Ovvero l’interazione di molecole atomi e particelle come protoni e elettroni.

Dal Giugno 2019, i 27 membri della UE hanno siglato una Dichiarazione per lavorare insieme alla Commissione Europea e alla European Space Agency per creare un’infrastruttura di comunicazione quantistica che compra tutta la EU, nella prospettiva di creare una Quantum Internet nel futuro.

rif: https://ec.europa.eu/newsroom/dae/document.cfm?doc_id=59054

Digital Finance Package

Sulla base di ampie consultazioni pubbliche e della sensibilizzazione in materia di finanza digitale, il 24 settembre 2020 la Commissione europea ha adottato un pacchetto sulla finanza digitale, comprendente una strategia in materia di finanza digitale e proposte legislative in materia di cripto-attività e resilienza digitale, per un settore finanziario dell’UE competitivo che offra ai consumatori l’accesso a prodotti finanziari innovativi, garantendo nel contempo la protezione dei consumatori e la stabilità finanziaria.

Il pacchetto sostiene l’ambizione dell’UE di una ripresa che abbracci la transizione digitale. I servizi finanziari digitali possono contribuire a modernizzare l’economia europea in tutti i settori e a trasformare l’Europa in un attore digitale globale.

La strategia per la finanza digitale definisce linee generali su come l’Europa può sostenere la trasformazione digitale della finanza nei prossimi anni, regolandone nel contempo i rischi. La strategia definisce quattro priorità principali: eliminare la frammentazione nel mercato unico digitale, adattare il quadro normativo dell’UE per facilitare l’innovazione digitale, promuovere una finanza basata sui dati e affrontare le sfide e i rischi derivanti dalla trasformazione digitale, anche migliorando la resilienza operativa digitale del sistema finanziario.

rif: https://finance.ec.europa.eu/publications/digital-finance-package_it

Cyber Resilience Act

La proposta di regolamento sui requisiti di cibersicurezza per i prodotti con elementi digitali, nota come legge sulla ciberresilienza, rafforza le norme in materia di cibersicurezza per garantire prodotti hardware e software più sicuri.

Sono stati individuati due obiettivi principali volti a garantire il corretto funzionamento del mercato interno:

  • creare le condizioni per lo sviluppo di prodotti sicuri con elementi digitali garantendo che i prodotti hardware e software siano immessi sul mercato con minori vulnerabilità e garantire che i fabbricanti prendano sul serio la sicurezza durante l’intero ciclo di vita di un prodotto; e
  • creare condizioni che consentano agli utenti di tenere conto della cibersicurezza nella selezione e nell’utilizzo di prodotti con elementi digitali.

Sono stati fissati quattro obiettivi specifici:

  • garantire che i fabbricanti migliorino la sicurezza dei prodotti con elementi digitali dalla fase di progettazione e sviluppo e durante l’intero ciclo di vita;
  • garantire un quadro coerente in materia di cibersicurezza, facilitando la conformità per i produttori di hardware e software;
  • migliorare la trasparenza delle proprietà di sicurezza dei prodotti con elementi digitali, e
  • consentire alle imprese e ai consumatori di utilizzare prodotti con elementi digitali in modo sicuro.

rif: https://finance.ec.europa.eu/publications/digital-finance-package_it

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