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Pa digitale 2026 e Pnrr, cosa cambia per cittadini e imprese

Il Pnrr, nella missione M1C1, ha dato la possibilità di erogare fondi per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione. In particolare, per gli enti questo si è tradotto nel programma padigitale2026 (pubblicato mediante il sito padigitale2026.gov.it).

Ecco cosa aspettarsi nel 2026.

Gli avvisi

Quando si parla di avvisi si fa riferimento a una serie di bandi che erogano fondi agli enti locali e centrali che vi partecipano, per permettere loro di raggiungere alcuni obiettivi. In particolare per gli enti locali (si farà riferimento principale ai Comuni) sono stati attivati sui temi:

  1. pagoPa 
  2. Spid e Cie
  3. Io
  4. Cloud
  5. Esperienza del cittadino
  6. Piattaforma notifiche
  7. Piattaforma digitale nazionale dati

Digitalizzazione della PA

Spid e Cie

Sono due identità digitali, ovvero sistemi che permettono di autenticarsi ai siti della Pa. Permettono inoltre di condividere con l’erogatore del servizio alcuni attributi (ad esempio, codice fiscale). Dal settembre 2021 tutti i sistemi della Pa consentono l’accesso solo con Spid e Cie.

Questi sistemi sono al momento oggetto di possibile revisione da parte del Governo.

PagoPa

Il sistema PagoPa prevede un bollettino standard per il pagamento dei servizi, e permette sia il pagamento online (mediante sito della Pastessa), mediante App, oppure il pagamento fisico presso i psp (prestatori di servizi di pagamento) come tabaccheria, punti Sisal, supermercati. Pagare la Pa diventerà quindi “standard” e unico per tutte le Pa.

Se nei prossimi anni saranno trasferiti su PagoPa anche modelli come l’F24, o tasse come l’Imu (a oggi fuori dal circuito standard), il percorso sarà completo e informato al 100%.

Io

L’app Io permette alla Pa di comunicare al cittadino (al momento non lo permette all’impresa) informazioni che lo riguardano. Ad esempio su Io si può mandare un messaggio per ricordare che si deve pagare la Tari, o per segnalare la scadenza della carta di identità.

L’obiettivo è di far diventare Io il canale con cui tutte le Pa ricordano al cittadino cosa e come deve eseguire i propri doveri. E per comunicare anche i benefici, come in caso di bonus o esenzioni. Io vuole diventare quindi un canale di comunicazione standardizzato e a portata di mano.

Cloud

I datacenter della Pa sono 11mila. L’obiettivo dell’avviso è ridurli (l’ipotesi è sotto i 2mila) permettendo alla Pa di portare in cloud i propri dati e, nei casi virtuosi, di eliminare del tutto i server presenti negli enti. Questo avviso genera un cambiamento interno alla Pa, comportando un miglioramento nell’erogazione dei servizi.

Esperienza del cittadino

Il collettore di tutti gli avvisi precedenti è l’avviso “esperienza del cittadino” che mira a realizzare due obiettivi: standardizzare e normalizzare i siti degli enti e realizzare servizi di nuova generazione che siano amazon-like e non pa-like.

Per amazon-like si intende un design dei servizi della pa impostanti come servono al fruitore finale. Al completamento dell’avviso ogni sito avrà una struttura uniforme e contenuti gestiti secondo linee guida, definite in modo che in ogni Comune ci sia la stessa esperienza utente. Inoltre, dal sito dell’ente sarà possibile erogare una serie di servizi, così che il cittadino possa presentare – ad esempio – la richiesta di un passo carrabile, o l’iscrizione in una graduatoria per l’accesso a un servizio.

Piattaforme notifiche

La Piattaforme notifiche vuole creare uno standard per le notifiche a valore legale. Le multe, il sollecito Tari in caso di morosità, e tutte le notifiche a valore legale vengono oggi gestite con modalità definite da ogni Pa.

Alla fine dell’avviso, ci sarà un unico sistema per tutte le Pa, con notifica digitale (mediante Io o Pec) al domicilio digitale, o eventualmente recapito analogico.

Piattaforma digitale nazionale dati

La piattaforma digitale nazionale vuole creare uno spazio per mettere in comunicazione dati della Pa centrale e locale. Alla fine del percorso di adozione dell’avviso, per chiedere l’erogazione di un servizio (come la mensa) basterà andare sul sito del Comune e si troveranno i dati già precompilati, senza dover recuperare il certificato di stato di famiglia, l’isee o altri documenti.

Pa digitale 2026

Risparmio

Queste novità comporteranno risparmio di tempo sia per le Pa che per cittadini e imprese.

Ma sarà possibile se gli avvisi (che forniscono le risorse) saranno accompagnati da un’attuazione massiva e uniforme su tutto il territorio nazionale.

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